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 Tideland: mondo capovolto

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MessaggioTitolo: Tideland: mondo capovolto   Tideland: mondo capovolto Icon_minitimeDom Gen 06, 2008 5:34 pm

Tideland: mondo capovolto Tideland


TIDELAND: IL MONDO CAPOVOLTO

di Terry Gilliam,
con Jodelle Ferland, Janet McTeer, Brendan Fletcher, Jeff Bridges, Jennifer
Tilly.

Nell'insolita e magica cornice di Montone (piccolo paese in provincia di Perugia) si celebra l'anteprima nazionale del nuovo lavoro del regista americano autore di vari cult movie ( paura e delirio a las vegas, brazil, l'esercito delle dodici scimmie, la leggenda del re pescatore..).

Terry Gilliam, profondamente legato a Montone, regala spesso apparizioni al piccolo festival cinematografico dandogli lustro e interesse.

Ed eccolo li a presentare un film che si dice non trovi distributore; versione ufficiale per le scene troppo cruente (in un'industria cinematografica dove tutto ciò che fa scandalo vende?), versione più credibile la poca fiducia da parte dei distributori verso un regista che esce da due fallimenti commerciali ( Paura e delirio a las vegas e il castrato who killed don quixote) e un'ultima caduta sia economica che artistica ( I fratelli grimm) .

Il regista presentando il film si preoccupa molto di preparare il pubblico a queste famose scene cruente, sembra di trovarsi di fronte ad una proiezione di Salò ( di Pisolini), ed effettivamente a 5 minuti dall'inizio della proiezione qualcuno si alza e se ne va, e la signora anziana che comodamente se le guardava dal terrazzo di casa , dando una certa poesia al tutto se ne torna fra le sue calde rassicuranti mura; ma vivono un grosso equivoco.

Tideland è un film che racconta le gesta di Jeliza- Rose (un incredibile omni presente Jodelle Ferland ) bambina rimasta orfana dopo la morte dei suoi genitori tossico dipendenti, e si ritroverà catapultata in un monumentale inferno Gillianiano.

Quello che il regista tenta di fare è di entrare direttamente nello sguardo di Jeliza Rose, e filtrare così tutte le atrocità che la circondano attraverso la sua innocenza. Ci riesce alla perfezione, nulla di ciò che accade alla piccola bambina fa effetto o sembra pericoloso perché per lei non lo è , e le fantasiose motivazioni da lei prodotte sembrano le più attendibili, all'interno di questo punto di vista, delle terribili realtà. Molte volte si finisce così per capovolgere i criteri di pericolosità (e di male su un altro piano), sconvolgendo il più chiaro schema di valori imposto dalla società (tema molto comune in Gilliam), così che ciò che è apparentemente innocuo si trasforma in un mostro da sconfiggere o da cui scappare e viceversa. In questo modo Gilliam incarna, da un certo punto di vista, la totale confusione di ruoli che caratterizza la nostra società dell'informazione, dall'altro la capacità di autodifesa di cui sono portatori i bambini esaltandolo come modo di approcciare la vita.

Altro concetto fondamentale del film è l'equazione secondo la quale morte porta a vita. E' il caso dei genitori la cui dipartita porta alla libertà di Jeliza Rose e in un certo senso non la costringere a continuare ad avere un certo contatto con le droghe. E' il caso del decesso della nonna il quale la porta a conoscere Dickens (Brendand Fletcher), fino al gesto finale che la libera definitivamente da quel mondo e perfino la scomparsa della testa di bambola preferita da Jelize porta ad un cambiamento Lo stesso culto dei morti ne è la riprova.

A Livello registico è una pellicola troppo adatta al regista californiano per non permettere che egli dia il meglio, i vari piano sequenza, il caratteristico ondeggiare della camera e i giochi di prospettive riescono nell'intento di ricreare uno psicotico alice nel paese delle meraviglie anche grazie all'ennesima prova d'autore di Nicola Pecorini, davvero straordinario nei colori.

Vedendo Tideland si ha un profondo senso di smarrimento, e ciò è bene perché in un cinema ove sempre più valori universali hanno la meglio , Terry Gilliam va verso la destabilizzazione di quei valori. Anche se il tema della fantasia è presente vigorosamente in quest'ultima opera nessun tipo di confronto è possibile con il recente “ I Fratelli Grimm”, Gilliam sembra preoccuparsi di meno del pubblico e tornare ai fasti deliranti di “Paura e delirio a Las Vegas” , facendo film incapaci di avere pubblico dal significato nascosto nelle viscere delle immagini, nella bellezza di personaggi grotteschi e nella fantasia sempre pronta a salvarci.

[recensione tratta da www.centraldocinema.it]

Ho visto questo film qualche sera fa, e mi ha sconvolto. Consiglio a tutti di vederlo, non perchè sia un capolavoro, non per la trama appassionanate, ma solamente per il mondo che il regista è riuscito a creare. Sono situazioni REALI, anche se lontane dai nostri canoni, e in grado di sconvolgere per qualche ora tutto quello che normalmente ci dona tranquillità: una bambola, la famiglia, l'amicizia,l'infanzia e l'innocenza del gioco e della fantasia.
Sarà la febbre, ma i brividi per certe scene non sono mancati!
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